La Quaresima: una salita di 40 giorni
Verso
la Pasqua
LA QUARESIMA: UNA SALITA DI 40 GIORNI
Con il Mercoledi delle Ceneri (5 Marzo)
ogni anno ha inizio il “tempo favorevole” della salita verso il monte della
Pasqua.
L’imposizione delle ceneri è tra i segni
caratteristici ed eloquenti del cammino quaresimale, insieme al digiuno, il
silenzio dell’Alleluia, l’esercizio della Via Crucis…
La meta del cammino di questi 40 giorni
è la gioia della Pasqua e lo sperimentiamo in tutta la bellezza in modo
speciale nella notte di Pasqua quando torneremo a cantare l’Alleluia.
Iniziamo la Quaresima con la cenere ma
finiamo con l’acqua della notte pasquale, la cenere sporca mentre l’acqua
purifica, la cenere parla di distruzione e morte, mentre l’acqua è fonte di
vita.
Questo cammino verso la Pasqua è un
tempo di seria preparazione ma ciò non vuol dire tempo di costrizione e
tristezza.
La parola guida della Quaresima è métanoia, cioè
cambiamento profondo di mentalità, cambio di rotta per ripartire da Cristo,
lasciando che sia Lui a cancellare dalla nostra vita tutto ciò che è
antievangelico e anti-pasqua.
Possiamo definire la Quaresima: “Un
tempo prolungato di esercizi spirituali”.
La conversione, il cambiamento non
dipendono solo da noi, è Dio, soprattutto, che opera la trasformazione
nell’uomo attraverso l’alleanza.
Nella Bibbia l’alleanza tra Dio e l’uomo
sboccia là dove c’è una situazione di peccato, basta pensare all’alleanza con
Noè dopo il diluvio e quella del Sinai dopo la schiavitù d’Egitto.
Dunque l’alleanza è la risposta di Dio
al nostro peccato, un’operazione di bonifica che Dio compie ancora regalandoci
un’altra Quaresima.
Mons. Tonino Bello sintetizza molto bene
il significato spirituale di questo tempo santo: “Cenere in testa e
acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la strada della Quaresima. Una
strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma in verità, molto più lunga e
faticosa, perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi
degli altri. A percorrerla occorre tutta la vita! Pentimento e servizio: sono
le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all’acqua, più che
alle parole. Non c’è credente che non venga sedotto dal fascino di queste due
prediche.
Le altre, quelle fatte dai pulpiti,
forse si dimenticano subito. Queste invece no: perché espresse con i simboli,
che parlano un linguaggio a “lunga conservazione”.
E’ difficile sottrarsi all’urto di
quella cenere. Benchè leggerissima scende sul capo con la violenza della
grandine. E trasforma in un’autentica martellata quel richiamo all’unica cosa
che conta:” Convertiti e credi al Vangelo”.
Cenere e acqua: ingredienti primordiali
del bucato di un tempo. Ma, soprattutto, simboli di una conversione completa,
che vuole afferrarci finalmente dalla testa ai piedi”.
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