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lunedì 30 marzo 2020

LETTERA DEL VESCOVO DI PORTO SANTA RUFINA PER LA SETTIMANA SANTA E PASQUA


Alla mia Santa Chiesa ...

LETTERA DI PASQUA. IL VESCOVO SCRIVE ALLA DIOCESI
Roma, 30 marzo 2020

Carissimi fratelli e sorelle,
il rincorrersi delle informazioni sul coronavirus e sul numero delle persone malate e sui morti a causa dell’epidemia ci fa sempre dubitare se la nostra conoscenza sia davvero l’ultima e ci rende più attenti nella comunicazione. Il mio desiderio di darvi le indicazioni giuste riguardo alla celebrazione della Pasqua nonostante i pochissimi giorni che ci separano dall’inizio della Settimana Santa mi ha consigliato di aspettare e rimandare questa mia comunicazione: perciò vi chiedo comprensione e perdono. Stiamo tutti vivendo una singolare esperienza. Costretti a rimanere in casa, stiamo trovando un nuovo diverso rapporto con i nostri familiari, mentre sentiamo la necessità di rileggere e di approfondire i rapporti di amicizia e di collaborazione con le tante persone con le quali viviamo le nostre giornate. L’epidemia COVID19, che in maniera così pesante ha colpito il nostro paese, ci sta rivelando il volto più bello dell’Italia, non chiusa su stessa e piena di paure ma solidale e generosa nell'aiuto verso i malati e capace di mettere in conto la stessa morte.

mercoledì 18 marzo 2020

19 marzo 2020




19 MARZO 2020
Oggi, solennità di S. Giuseppe
Secondo la proposta dalla Conferenza Episcopale Italiana, alle ore 21.00, preghiamo insieme il SANTO ROSARIO (misteri della luce) in famiglia, esponendo alla finestra un lume acceso o un drappo bianco.
                                                    
Alle ore 20,55 le campane della nostra chiesa suoneranno come segno di comunità. E in ogni famiglia, ricordiamo il nostro paese e tutto il mondo sotto la protezione di S. Giuseppe, protettore della Sacra Famiglia
e di tutti noi.

domenica 15 marzo 2020

PREGHIERE IN QUESTO MOMENTO


PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO

O Maria, tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza. Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede. Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova. Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.



Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.



Aprilo, o Maria, questo Cuore divino, e riversane su questi tuoi figli, spesso tanto infelici, i tesori di misericordia e di bontà, che Egli tiene riservati per chi si accosta a Lui con umiltà sincera e con fede incrollabile. Custodisci la tua Roma e preservala anche nell'avvenire dagli estremi mali, nelle persone, negli averi, nei monumenti della sua storia religiosa e civile, unica al mondo; ma soprattutto difendila dal male dei mali, dal peccato, che solo rende veramente miseri gli uomini e i popoli. Possa questa Roma dalla dura esperienza di tante sventure aver luce e forza per una miglior vita personale, familiare, collettiva, e, mercé tua, ritornare esempio alle genti di vera civiltà cristiana per la fede, vissuta in opere di giustizia e in umile amore. (Discorso di Pio XII ai fedeli in pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore, 11 giugno 1944).


lunedì 9 marzo 2020