Alla mia Santa Chiesa ...
LETTERA DI PASQUA. IL VESCOVO SCRIVE ALLA
DIOCESI
Roma, 30 marzo 2020
Carissimi fratelli e sorelle,
il rincorrersi delle informazioni sul
coronavirus e sul numero delle persone malate e sui morti a causa dell’epidemia
ci fa sempre dubitare se la nostra conoscenza sia davvero l’ultima e ci rende
più attenti nella comunicazione. Il mio desiderio di darvi le indicazioni
giuste riguardo alla celebrazione della Pasqua nonostante i pochissimi
giorni che ci separano dall’inizio della Settimana Santa mi ha consigliato di
aspettare e rimandare questa mia comunicazione: perciò vi chiedo comprensione e
perdono. Stiamo tutti vivendo una singolare esperienza. Costretti a rimanere
in casa, stiamo trovando un nuovo diverso rapporto con i nostri familiari,
mentre sentiamo la necessità di rileggere e di approfondire i rapporti di
amicizia e di collaborazione con le tante persone con le quali viviamo le
nostre giornate. L’epidemia COVID19, che in maniera così pesante ha colpito
il nostro paese, ci sta rivelando il volto più bello dell’Italia, non chiusa su
stessa e piena di paure ma solidale e generosa nell'aiuto verso i malati e
capace di mettere in conto la stessa morte.